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solidarietà un valore senza età

Solidarietà: un valore senza età

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Il 31 agosto si celebra la Giornata Internazionale della Solidarietà, istituita dall’Organizzazione delle Nazioni Unite nel 2005. È un’opportunità privilegiata per riflettere su cosa significhi solidarietà nel quotidiano. A partire dalla nostra esperienza desideriamo condividere con i lettori alcune delle considerazioni emerse.

Semplicemente sviluppare la capacità di dimostrare benevolenza, comprensione e sostegno nei confronti degli altri attraverso atti gratuiti e non richiesti.

La solidarietà è un valore che nella società odierna può sembrare difficile da coltivare e perseguire, mentre dovremmo imparare ad essere più consapevoli quando la pratichiamo.

Pensiamo a quelle volte che abbiamo ceduto il posto sull’autobus ad un’altra persona, supportato un collega in un momento di sconforto o abbracciato una persona che si sentiva sola.

Piccoli esempi che ci fanno capire non solo quanto la solidarietà sia un valore importante ma anche raggiungibile da ognuno di noi.

Quando siamo solidali, infatti non stiamo chiedendo a noi stessi niente di insormontabile, stiamo invece valorizzando una parte della nostra personalità che emergerà e che si riverserà nel contesto sociale in cui viviamo.

Nel complesso periodo storico che abbiamo vissuto e che continuiamo ad affrontare, gli anziani sono stati particolarmente colpiti, e in loro abbiamo potuto riscontrare le conseguenze di un prolungato isolamento.

Molte persone anziane si sono sentite lasciate sole e abbandonate, vivendo una situazione di disagio emotivo, sociale ed economico.

La solitudine è già una compagna dolorosa per tante persone; per gli anziani questa condizione è amplificata da una società frenetica, che non rispetta i tempi di cui necessitano, lasciando poco spazio a momenti di gioia e condivisione, a quelle piccole cose che fanno bene all’anima.

E’ necessario uno sforzo comune, in cui ogni singola persona metta in atto piccoli gesti che consentano un passaggio fondamentale per l’esistenza dell’essere umano: dall’individualismo al sentirsi parte di una comunità, in cui ci si prende cura l’uno dell’altro.

Siamo convinti di questo perché nel Centro Diurno “Alberto Sordi” dove lavoriamo soventemente abbiamo visto emergere esempi di solidarietà:

  • Quella tra gli anziani: coloro che hanno maggiore empatia, mostrano attenzioni particolari nei confronti di chi è più in difficoltà.  Per noi operatori è importante osservare come le persone anziane abbiano la capacità di porsi in un atteggiamento di aiuto, ascolto e comprensione, perché ci consente di migliorare come persone.
  • Quella instaurata tra gli anziani con gli operatori e con i volontari: pensando in particolare al periodo del lockdown, attraverso le telefonate, le videochiamate e le attività online.

Con “Il Centro a casa”, è stato possibile mantenere rapporti quotidiani in cui ognuno è stato capace di offrire supporto all’altro. Chiunque è stato coinvolto, ha potuto sperimentare gesti di solidarietà.

La solidarietà non ha età.

Se è vero che la terza età è il momento della vita in cui si può necessitare di un particolare sostegno, è altresì vero che la persona anziana conserva o può recuperare la capacità di aiutare attivamente il prossimo, mettendo in pratica più di quanto egli stesso o la società possa immaginare.

Semplici e sincere dimostrazioni unite al saper accogliere e, a nostro modo, proteggere e sostenere le altre persone, riconoscendo ad ognuno il valore unico dell’essere umano, rappresentano il primo passo di fratellanza ed altruismo che consolida il legame e l’unione tra le varie generazioni, passo senza dubbio importantissimo per il mantenimento di un benessere collettivo e duraturo.

Essere solidali non porta beneficio solo a chi riceve aiuto, ma anche a chi lo dona: ci permette di non sentirci figli unici ma tasselli fondamentali di una comunità di cui tutti facciamo parte.

Ricordiamoci questo oggi come ogni giorno: non siamo soli e nessuno di noi dovrebbe sentirsi tale.

Articolo a cura di Veronica Giardina e Jessica Peci – Operatrici Socio Sanitarie Centro Diurno Anziani Fragili – Fondazione Alberto Sordi

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