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2 Ottobre, Festa dei Nonni

I miei nonni in una fotoricordo

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I nonni sono un po’ come dei genitori al quadrato, non è un caso che in inglese si chiamano “grand-father” e “grand-mother”. Come una mamma e un papà, solo un po’ più grandi, al quadrato appunto. Sono delle figure speciali nella vita di ogni bambino. Si preoccupano per noi, ci amano incondizionatamente. A volte ci sgridano, ma la cosa davvero bella, e che spesso dimentichiamo, è che sono stati sempre lì, pronti a donarci il loro cuore. Come angeli custodi, ci hanno protetto senza interferire nella nostra vita, guardandoci crescere con occhi lucenti e amorevoli.

I nonni sono i nostri ricordi più cari. Se dovessi ricordarli con delle fotografie sarebbero: quella che ritrae mia nonna, in tutto il suo splendore, indossando un vestito tipico della tradizione ciociara col fazzoletto bianco in capo, il camicione increspato al petto, il grembiule e una collana di perle per un tocco di eleganza. Oppure quell’altra fotografia, dove mia nonna ride alla macchina fotografica nel giorno del suo compleanno. In quelle fotografie ho rivisto, in pochi istanti, i momenti passati insieme come se il tempo non fosse mai trascorso e guardandole mi sono resa conto che è proprio vero che le emozioni non muoiono mai. Come tutti i loro insegnamenti di vita, che mi hanno aiutato a crescere, ad affrontare le difficoltà con il sorriso, con tenerezza e comprensione.

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Allora, dopo qualche lacrima, spunta anche un sorriso ripensando al sapore e all’odore delle “cose buone” di nonna Margherita: il profumo del “sughetto finto”, come lo chiamava lei perché talmente buono da non poter essere reale; all’odore del thè del pomeriggio, all’uscita di scuola, che solo lei sapeva fare; al profumo dei fiori affacciati sulla piazza centrale e alla sua treccia lunga che ogni giorno mi chiedeva di acconciare.

Nonna Maria, invece, mi ha trasmesso l’amore per la terra, per le cose e i sentimenti genuini. Di lei ricordo il profumo dei campi di fieno, delle vendemmie e del pane col pomodoro strofinato, frutto della sua terra che, col duro lavoro, aveva coltivato e per questo ancora più buono e prezioso. Sento l’odore dell’uovo fresco la mattina e rivivo quelle Vigilie di Natale intorno al fuoco, condividendo racconti che scaldavano il cuore.

Le mie nonne, splendide e graziose come farfalle mi hanno insegnato a volare nel lato soleggiato della strada della vita, portando Bellezza, Gioia e Tenerezza nelle relazioni. Per questo e per tanto altro, le ringrazio e le festeggio in questo giorno speciale che celebra tutti i nonni, portando un po’ di sole nelle loro vite con il mio lavoro quotidiano.     

Maria Rosaria Roma
Operatore Socio-Sanitario Centro di Cure Palliative Insieme nella Cura, Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico

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