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L’importanza di formare gli Assistenti Familiari per la Fondazione Alberto Sordi

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Pennacchini MaddalenaSempre più dentro il territorio, a fianco delle persone anziane e sole: il corso per badanti come momento di crescita

La Fondazione Alberto Sordi che per mandato statutario si dedica alla cura e all’assistenza qualificata delle persone anziane, ha fortemente voluto il corso di Formazione per Assistenti Familiari e Badanti che è stato progettato da un team di professionisti della Fondazione stessa, della Fondazione OIKIA in collaborazione con l’Università Campus Bio-Medico di Roma e finanziato da Assindatcolf.

La Fondazione Alberto Sordi ha sempre ritenuto, come ha evidenziato nella Carta Alleanza per le Persone Anziane,  che la cura dell’anziano fragile parzialmente autosufficiente è un atto co-prodotto da tutte le figure implicate nel processo di cura, quindi non solo dai caregiver formali (medici, infermieri, operatori socio-sanitari, ecc.) ma anche dai caregiver informali ossia dai familiari dell’anziano e da badanti  e colf, che supportano, aiutano e sostengono la persona anziana e la sua famiglia. Come pure nella Carta ha sottolineato l’importanza, ben prima che la pandemia della Covid-19 lo rendesse necessario, della territorializzazione delle cure, aprendo la partecipazione al processo di cura a tutti gli attori coinvolti e favorendo un’assistenza alle persone anziane nei luoghi e negli ambienti in cui hanno sempre vissuto. Luoghi ed ambienti per loro importanti, ricchi di ricordi ed affetti, anche quando, a causa delle loro sempre più precarie condizioni fisiche, si restringono progressivamente fino a ridursi esclusivamente alla propria casa.

In questo contesto si va infatti ad inserire il lavoro fondamentale di badanti e colf o, come si chiamano molto opportunamente dal 1° ottobre, assistenti familiari.

L’assistente familiare viene descritto dal profilo professionale definito dalla Regione Lazio, come una figura con caratteristiche pratico-operative, la cui attività è rivolta a garantire assistenza a persone autosufficienti e non, nelle loro necessità primarie, favorendone il benessere e l’autonomia all’interno del clima domestico-familiare.

Si tratta di un lavoro di grande importanza che richiede preparazione professionale e formazione personale perché oggi più che mai gli anziani e le loro famiglie sono in difficoltà. Le famiglie schiacciate dai loro molteplici doveri di cura – verso gli anziani, verso i figli e sempre più spesso, visto l’allungarsi della vita media, verso i nipoti – provano sentimenti di solitudine e di frustrazione nel farsi carico del proprio caro anziano con forze limitate e spesso inadeguate, il tutto con ricadute negative a livello personale e nelle dinamiche relazionali intra-familiari.

L’anziano a sua volta si sente solo e abbandonato; questa povertà relazionale ha ricadute negative anche sulle sue già precarie condizioni psico-fisiche che tendono rapidamente a deteriorarsi e ad aggravarsi.

L’assistente familiare va ad inserirsi con un rapporto di continuità in una casa e in una famiglia intesa come luogo di relazioni con compiti, come si è detto, fondamentali e al tempo stesso delicati: assistere l’intero nucleo. Grande è il contributo che questa figura, debitamente preparata, può dare nell’aiutare i propri assistiti nel continuare ad “abitare” la propria casa come attori protagonisti e attivi, compatibilmente con le loro condizioni di salute, come pure nel favorire un positivo clima relazionale tra tutti i membri della famiglia.

La crisi della famiglia, di cui sempre più frequentemente si parla, è fondamentalmente una crisi relazionale, da qui l’importanza del lavoro e della presenza degli assistenti familiari come co-costruttori di relazioni serene e positive all’interno del nucleo assistito.

Ecco perché la Fondazione Alberto Sordi ha voluto non solo la realizzazione di questo corso base di qualifica per assistenti familiari, ma che esso fosse realizzato presso la propria sede in considerazione della propria mission.

Un corso che è cominciato per altro proprio nel momento in cui è entrato in vigore anche il nuovo CCNL che riconosce la figura dell’Assistente Familiare e che vuole contribuire a potenziare nell’ambito del Sociale la rete di assistenza all’anziano e alla sua famiglia in un’ottica di mutuo aiuto e di mutuo sostegno.

Prof. Maddalena Pennacchini

Fondazione Alberto Sordi

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