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Il nostro augurio per un 2021 di speranza

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È stato un 2020 difficile e di dolore.

Ne parleranno i libri di storia, lo raccontano già le lacrime di tante famiglie, di chi vive da condannato alla solitudine, di chi ha perso il lavoro o non riesce a trovarlo.

Ciò che il Covid non può uccidere però è la speranza in un mondo che tornerà ad essere bello nella sua normalità.

Il nostro impegno è per gli anziani e, motivati da una razionale speranza, continueremo a contribuire alla crescita del nostro Paese attraverso un’azione e un entusiasmo ancora più vivi dopo questi ultimi terribili dodici mesi.

In Italia – dati Istat – gli over 75 sono oltre sette milioni, di cui il 60% donne. Di queste, quasi la metà, circa 2 milioni, vivono sole come il 21% dei coetanei uomini.

La famiglia, soprattutto nel sud del nostro Paese, svolge ancora un ruolo cruciale di argine alla solitudine dei nostri anziani. «Il 51% della popolazione con almeno 75 anni di età – riporta La Repubblica del 2 dicembre 2020 – vive a meno di un chilometro dal figlio più vicino: il 20% ci vive insieme».

In questo contesto, Fondazione Alberto Sordi sa che un approccio in continuità con le famiglie è fondamentale per la proposta di approcci sempre più incisivi dei processi di cura e assistenza.

Siamo convinti – non è retorica – che gli anziani rappresentano una risorsa sociale, culturale ed economica imprescindibile per l’Italia: non un peso.

Anche su questo punto, sono i dati che ci offrono spunti di riflessione su cui soffermarsi per procedere a delle valutazioni oggettive di un quadro nazionale per certi versi inaspettato. A fornirceli, un’analisi condotta dalla Sda Bocconi: «il 54% delle aziende familiari italiane è diretta da ultrasessantenni. Nel 28% il leader d’azienda ha oltre 70 anni e, in un centinaio di casi, addirittura più di 80». Largo ai giovani, vero: ma attenzione perché sempre delle imprese famigliari «non più del 30% sopravvive al fondatore e appena il 13% arriva alla terza generazione». Instancabili: il 49% di questi imprenditori lavora fino all’ultimo dei propri giorni.

L’approfondito studio condotto dalla Bocconi ha posto l’accento sui molti elementi di criticità che caratterizzano un tessuto socioeconomico così strutturato: ancor più in un momento delicato e inedito come quello che viviamo. Argomentazioni condivisibili e basate su osservazioni attente e profonde.

È vero: è necessario più spazio per i giovani.

Il digitale, ormai da anni, non è più futuro: è oggi o forse, addirittura, già ieri.

E il mercato richiede nuove competenze e forze fresche, smart: tutto vero.

Ma noi siamo convinti che – affinché il passaggio generazionale di testimone possa rivelarsi valore e non controproducente azione di rottamazione – è necessario un approccio strutturato, integrato e coinvolgente dei maggiori attori sociali, istituzionali, culturali, politici ed economici.

Imprenditori. Oppure, semplicemente, nonni.

Prima ancora molti sono stati dei padri, tutti dei figli.

Gli anziani sono ricchezza. E, su questo concetto, Fondazione Alberto Sordi ha costruito un’azione che, ormai, è quotidiana da quasi trent’anni.

Vogliamo continuare a contribuire –con incisività sempre maggiore – alla definizione di un equilibrio giusto, basato sul rispetto delle dignità: dei giovani, che hanno il diritto di trovare il loro posto nel mondo, di realizzarsi attraverso legami affettivi, studio e lavoro. E degli anziani. La loro voce è fondamentale. Nel post Covid lo sarà ancora di più.

Noi non ci stancheremo mai di ascoltarla affinché potrà essere sempre più accolta nell’empatia dell’ascolto.

 

La Fondazione Alberto Sordi augura a tutti, per il 2021, di ritrovare l’umanità e il calore insostituibile delle strette di mano. Degli abbracci. Dei baci.

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